UN ANNO DI PACE?

«Consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico». Così papa Francesco conclude il suo messaggio per la Giornata mondiale della pace che si celebra il 1° gennaio.

Ma l’anno nuovo ci vede ancora alle prese con troppe guerre in corso. Vediamo immagini di morte e distruzione in terra palestinese, a Gaza così come in Ucraìna. Ma poco o nulla vediamo delle tante guerre che si combattono nei Paesi più poveri, come in Sudan.

Il 6 novembre scorso, Francesco ha accolto a casa sua, in Vaticano, migliaia di bambine e bambini da 84 Paesi diversi. Alcuni ragazzi e ragazze gli hanno fatto delle domande: Isidora (brasiliana), Rania (palestinese), Massimo (italiano), Ivan (ucraino), Kim Ngan (vietnamita), Antranik (siriano), Celeste (peruviana), Pauline (congolese), Sofia (filippina), Luxelle,  Susai (Samoa e Tonga), Chris (haitiano), Drew (australiano), Salma (ghaneana).

«Pensiamo ai bambini che stanno soffrendo per fame, la guerra e la povertà – ha risposto Francesco ‒. Voi sapete che c’è gente cattiva che fa del male, che fa la guerra, distrugge…».

Quando Antranik gli ha chiesto perché uccidono i bambini, durante la guerra, e nessuno li difende…Francesco ha commentato: «Sono innocenti e questo fa vedere la cattiveria della guerra».

E allora? «Lavoriamo insieme per la pace», ha invitato Francesco. A Ivan che gli ha chiesto come si fa la pace, ha risposto: «Non è facile dirlo. Come si fa la pace? Pensiamo in silenzio…C’è un gesto: la pace si fa con la mano tesa, con la mano dell’amicizia tesa…La mano tesa, così si fa la pace, salutando gli amici, ricevendo tutti a casa. La pace si fa con il cuore e con la mano tesa».

Buon anno nuovo e sia di pace.