NOI, PELLEGRINI DI SPERANZA

Con l’apertura della Porta Santa della basilica di san Pietro a Roma, papa Francesco la sera del 24 dicembre ha dato il via al Giubileo che prevede anche un momento dedicato ai bambini e alle bambine. Sarà il 24-25 maggio.

La Porta è il simbolo che segna il passaggio che ognuna e ognuno di noi è chiamato a compiere in questo “anno santo”: dal male al bene, guardando a Gesù che di sé dice: “Io sono la Porta”.

Non siamo obbligati ad andare a Roma per profittare del Giubileo perché in ogni nostra città e in ogni diocesi sono tante le porte di chiese che vengono equiparate a quelle delle 4 basiliche di Roma. Oltrepassandole, possiamo sperimentare l’amore di Dio che consola, perdona e dona speranza.

Tra i pellegrini fiorentini, numerosissimi, che si recarono a Roma per il primo “anno santo” voluto da papa Bonifacio VIII nel 1300, ci fu anche il nostro Dante Alighieri.

Nella Divina Commedia, al canto XVIII dell’Inferno, accenna alla ressa di gente venuta a Roma per il Giubileo che si incrocia sul ponte Sant’Angelo: «dall’un lato tutti hanno la fronte / verso ’l castello e vanno a Santo Pietro; / dall’altra sponda vanno verso il monte» (31-33).

Sono gli ebrei ad aver inventato il Giubileo (Jobel era il corno che si suonava per iniziare l’anno di grazia), un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l’uguaglianza a tutti i figli d’Israele, che recuperavano le loro proprietà e perfino la libertà.

La Chiesa cattolica ha dato al Giubileo ebraico un significato più spirituale, legato soprattutto al perdono e a ristabilire relazioni di pace e bene con tutte le persone.

Il motto e il logo voluti da papa Francesco per il Giubileo è “Pellegrini di speranza”.

Il logo mostra quattro figure stilizzate per indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della Terra; una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli.

Anche noi possiamo vivere il nostro Giubileo facendoci artigiani di pace in casa nostra, a scuola, nel gioco, ovunque. Attenti a chi tra i nostri compagni e compagne è venuto da lontano.

Buon anno 2025