C’era una volta, tanto tempo fa, un falegname di nome Giuseppe. Abitava con la sua giovane sposa Maria in una città chiamata Nazareth.
Un angelo si presentò un giorno a Maria: «Tu avrai presto un bambino – le disse ‒ e questo bambino sarà il re dei re; le sue parole saranno di pace e dirà al mondo intero che tutti, donne e uomini, sono sorelle e fratelli. Lo chiamerai Gesù».
Ci stiamo preparando a Natale, momento di gioia e festa per tante persone, ma soprattutto per noi, piccoli e piccole. Quasi un momento magico, in cui tutto è immerso in un’atmosfera fantastica e festosa.
E proprio perché un figlio, quello di Giuseppe e Maria, è al centro di tutto, anche la nostra famiglia si riunisce e si ritrova a Natale per un momento di serenità da condividere con le persone a nostri care.
Ma non sarà per tutti così. Esistono persone e bambini e bambine meno fortunati di noi. Pensiamo a chi ancora muore sotto le bombe in Ucraìna, a Gaza, in Libano, in Sudan (Africa)…
«Un bambino palestinese mi ha detto che lui vuole bene ai bambini israeliani – ha detto a un incontro con i piccoli papa Francesco ‒ e non comprende tutto quello che di male sta accadendo nella sua terra».
Quel Bambino che nasce a Betlemme si chiama “Principe di pace”. Che ci doni un cuore capace di condivisione e generosità verso chi si trova in difficoltà.
Buon Natale