Sapeva di non avere grandi chance per vincere i 100 metri alle Olimpiadi di Parigi, questa estate, eppure con il suo gesto è come se abbia vinto.
Ha vinto la corsa più importante, Kimia Yousofi. Arrivando al traguardo si è tolta il pettorale con nome e numero e lo ha girato verso la telecamera. Solo quattro parole, in inglese, scritte con i colori della bandiera dell’Afghanistan.
Parole importanti per un Paese dove le donne non hanno diritti. “Education Sport Our Rights“. Questo il messaggio per una donna che, proprio perché donna, non è considerata membro della formazione olimpica afghana. Il suo Paese infatti prevede solo atleti maschi.
Alle donne lo sport è proibito.