L’ASINO VOLA… CREDI ALLE BUFALE?

Di certo ne hai sentito parlare e il termine non ti sembrerà nuovo: fake news sta per “notizie false”. Queste notizie esistono da sempre, eh! Non ti preoccupare. Niente di nuovo in realtà. Solo che con internet si diffondono alla velocità della luce. Ma già un vecchio motto, utilizzato durante le persecuzioni degli ebrei nella Germania nazista, diceva che se una notizia falsa viene ripetuta più e più volte, alla fine… diventa “vera”.

Nel senso che tutte e tutti ci credono. Non certo perché, nel frattempo, lo sia diventata per davvero. Ma il fatto di sentirlo dire o leggerlo tante volte, fa sì che alla fine ci si creda. Non avete idea di quante cose che ci circondano e crediamo vere in realtà non lo siano. Allora ci siamo detti: in tempo di fake news, occorre una rubrica per smascherare le “bufale” (altro modo per definire le notizie false).

C’E’ UN PERCHE’

Vedremo insieme che alcune informazioni o notizie che ci arrivano da canali diversi, attraverso chiacchiere o internet, giornali o social, sono ritenute vere da tante e tanti che non si mettono neanche il problema di andare a verificare se effettivamente lo siano oppure no.

Alcune di queste bufale non hanno uno scopo vero e proprio, vagano per la città o per il web, senza che nessuno se ne curi davvero. Altre invece nascondono qualcosa: sono state inventate per uno scopo ben preciso. Chi le mette in circolo ha un obiettivo. E quindi sarebbe meglio conoscerlo. Che dite?

Pensiamo a quella sugli ebrei considerati inferiori, il fine era politico: si voleva far credere che fossero di un’altra razza (come se le razze tra gli esseri umani esistano per davvero!) e per questo non potevano andare a scuola con gli altri. Peggio, dovevano essere sterminati.

Una fake che giustificasse il piano diabolico dei campi di concentramento. Ci pensate? A volte il perché è elettorale. Per vincere le elezioni e far votare le persone un candidato piuttosto che un altro, si mettono in giro delle falsità, screditando l’avversario.